Se vi trovate in Grecia in questo periodo o se ci siete stati in passato poco prima o durante le celebrazioni della Pasqua ortodossa, è impossibile non aver notato delle candele molto particolari, decorate e molto diffuse in tutte le zone della Grecia. Sono delle candele più grandi del solito, decorate in modo particolare e chiamate labades (Λαμπάδες) e la tradizione vuole che vengano regalate dai padrini ai loro figliocci, insieme ad altri regali, solitamente vestiti o uova di Pasqua al cioccolato. Alcune labades sono decorate con giocattoli, altre con fermagli per i capelli, gioielli, ecc. Oggi giorno vengono spesso regalate anche all’interno della famiglia, tra genitori e figli.
Le labades verranno poi accese la sera del Sabato Santo quando tantissime, se non tutte le famiglie greche si recheranno in chiesa per portare a casa la luce Santa. La fiamma dalla quale verrà poi distribuita la luce arriva da Gerusalemme, per raggiungere poi tutti i sacerdoti delle chiese greco ortodosse. Il sacerdote, da dietro l’altare, esce portando con sé la candela con la fiamma eterna e annuncia tre volte la Resurrezione di Cristo con le parole Christos Anesti! Da questa stessa candela si accendono quelle delle persone in chiesa più vicine e così piano piano la luce si propaga a tutti i presenti. Le candele accese vengono poi portate a casa dai fedeli, per la benedizione della casa e della famiglia.
La sera stessa, dopo la messa, iniziano i festeggiamenti, con le famiglie che si riuniscono a tavola per mangiare la maghiritsa (μαγειριτσα), un tipo di zuppa a base di interiora di agnello, insalata marouli e limone. La stessa sera, le famiglie iniziano la sfida per rompere le uova rosse, preparate solitamente il giovedì della Settimana Santa. Non prima però di aver detto “Christos Anesti“, al quale si risponde con “Alithos Anesti“. Questo in preparazione del vero e proprio banchetto, solitamente a base di agnello, che non può mancare durante il pranzo pasquale della domenica.